Autonomi, bonus 200 € più 150: una domanda per due

Quando si dice prendere due piccioni con una fava. Nella sostanza è così che si è conclusa l’attesa delle partite iva, autonomi e professionisti, per la cosiddetta indennità una tantum: cioè con la possibilità, per coloro ovviamente che ne presentino tutti i requisiti, di ottenere due bonus in uno, quello da 200 euro introdotto a maggio dal primo Dl “Aiuti” 50/2022 – per il quale si attendeva appunto il sospirato clic-day – e quello da 150 euro introdotto da ultimo col Decreto Aiuti-ter, fresco di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 23 settembre. In buona sostanza, il click-day che avrebbe dovuto scattare sul sito INPS tra il 15 e il 20 settembre avviando le procedure di richiesta per il bonus 200 euro
o, è scattato in realtà il 26 settembre, valido però non solo per l’indennità da 200 euro ma anche per quella da 150.

Quindi da adesso fino al 30 novembre (data che oltretutto coincide col termine di consegna del Modello REDDITI 2022) gli interessati avranno tempo per trasmettere la domanda ai fini dell’unica o della doppia indennità 200+150. La modalità di trasmissione è come sempre telematica tramite il portale INPS, se dotati di SPID (almeno di secondo livello), oppure di CIE 3.0 o di Carta nazionale dei servizi (CNS). In alternativa la richiesta può essere effettuata anche tramite un ente di patronato oppure chiamando gratuitamente da rete fissa il Contact center INPS al numero verde 803.164, altrimenti da rete mobile lo 06.164164.

Facciamo allora chiarezza partendo dalla base comune a tutti: l’indennità da 200 euro. Come spiega l’INPS nel messaggio del 26 settembre, pubblicato in concomitanza della Circolare n. 103, possono presentare domanda ai fini del bonus 200 euro i lavoratori:

  • iscritti alla gestione speciale degli artigiani;
  • iscritti alla gestione speciale dei commercianti;
  • iscritti alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionali;
  • pescatori autonomi;
  • liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici.

 
Sono inoltre destinatari dell’indennità “anche i lavoratori iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali degli artigiani, esercenti attività commerciali, coltivatori diretti coloni e mezzadri”. Detto questo, vi è anche una soglia reddituale da rispettare quale requisito economico per aggiudicarsi il bonus: a maggio infatti il Decreto “Aiuti” aveva demandato ai ministeri di Lavoro e Finanze l’incarico di individuare con un decreto ad hoc il profilo dei soggetti beneficiari. Tale decreto, emanato ad agosto, ha dunque fissato a 35.000 euro la soglia reddituale, in riferimento all’anno d’imposta 2021, per poter fare domanda; in pratica tutti coloro, fra i soggetti sopra indicati, che nel 2021 abbiano totalizzato un reddito non superiore a 35.000 euro potranno adesso fare richiesta per i 200 euro.

Dopodiché, in aggiunta ai 200 euro, si potrebbe anche aver diritto agli ulteriori 150 euro dell’indennità istituita dall’ultimo Dl “Aiuti-ter”. I 150 euro sono quindi una maggiorazione del bonus 200 a vantaggio di una platea più ristretta di beneficiari. Possono infatti fare domanda per la maggiorazione coloro che alla data del 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore del primo Decreto “Aiuti”):

  • risultano iscritti alla gestione autonoma;
  • risultano titolari di partita IVA attiva;
  • hanno versato almeno un contributo nella gestione d’iscrizione per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020.

Va infine considerato il requisito economico del reddito, che abbassa da 35 a 20.000 euro la soglia dei redditi conseguiti nel 2021. In conclusione, chi nel 2021 ha totalizzato un reddito fino a 20.000 euro, e che al 18 maggio 2021 presenti i requisiti sopra elencati, oltre alla domanda per il bonus 200 può aggregare quella per la maggiorazione da 150.

                                                                                                20 Settembre 2022