L’Assegno Unico non eclissa le detrazioni sulle spese

Le detrazioni sulle spese per i figli a carico restano al sicuro, con o senza Assegno Unico. Ci ha pensato infatti il Decreto Sostegni-ter, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 gennaio, a “sigillare” il diritto al beneficio fiscale per quei genitori i cui figli si ritrovano da quest’anno nella scia d’azione dell’Assegno Unico Universale. Si tratta, a ben vedere, di una rassicurazione più che di una disposizione normativa vera e propria, con cui il legislatore ha voluto chiarire fin da subito che, nonostante l’entrata in vigore a partire da marzo dell’assegno ai figli, prestazione sostitutiva di altri benefici tra cui appunto le detrazioni sui carichi fiscali, le detrazioni sulle spese effettuate per i figli resteranno comunque vive e vegete in dichiarazione senza essere cancellate.

Il passaggio che sancisce tale permanenza è l’articolo 19, comma 6, del Sostegni-ter, che va in pratica a modificare l’articolo 12 del TUIR (con l’aggiunta del nuovo comma 4-ter) equiparando in buona sostanza il trattamento fiscale delle spese per i figli a prescindere dalla presenza o meno dell’Assegno Unico. E’ come se con questo intervento il legislatore avesse voluto, in un certo senso, farsi “portavoce” dei timori che già serpeggiavano nella platea dei futuri beneficiari dell’Assegno Unico, vale a dire quei genitori con figli fiscalmente a carico fino a 21 anni, che da marzo non godranno più delle detrazioni sui carichi applicate direttamente in busta paga (tramite il datore di lavoro), ma si vedranno appunto erogare l’Assegno Unico, compensativo delle suddette detrazioni, come anche di altri benefici quali il Bonus Bebè, gli assegni familiari, ecc.

La domanda, quindi, che in molti – giustamente – cominciavano a porsi, ha trovato subito una risposta: no, tranquilli, le detrazioni sulle spese sostenute per i figli non andranno perse. Domanda che di per sé era più che legittima: con l’Assegno Unico, infatti, le detrazioni sui figli a carico fino all’età di 21 anni vengono depennate, di qui il timore comprensibile che di riflesso anche le detrazioni sulle spese (tutt’altra cosa però rispetto ai carichi fiscali) potessero uscirne compromesse. Cosa che non sarà – e del resto non poteva andare diversamente – dal momento che le detrazioni sui carichi fiscali sono/erano un diritto inamovibile, come del resto è l’Assegno Unico, legato esclusivamente alla capacità reddituale dei figli che guadagnino eventualmente fino a 4.000 euro annui di reddito entro i 24 anni, oppure non più di 2.840, 51 euro dai 25 in su.

Le detrazioni, invece, al 19% sulle spese materiali, come ad esempio quelle mediche, sportive, d’istruzione, universitarie, ecc, rappresentano un “di più” vincolato chiaramente all’esistenza di una certa spesa, e sono comunque un beneficio cangiante a seconda della famiglia specifica. Quindi, per concludere, assegno o non assegno, i genitori dovranno comunque continuare a dichiarare la condizione di carico fiscale dei loro figli nel Modello 730. Poi, ovviamente, a seconda dell’età dei figli (fino ai 21 anni, o dai 22 a salire) gli stessi genitori riceveranno l’Assegno Unico oppure godranno delle detrazioni sui carichi, ma in ogni caso, con o senza l’Assegno Unico, il diritto alle detrazioni del 19% sulle spese materiali rimarrà in pianta stabile.

                                                                                                         7 Febbraio 2022

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